lunedì 17 giugno 2013

1° Concorso di vignette "Le Api per un'agricoltura durevole"

L'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi), l'Associazione Apicoltori Professionisti Italiani (Aapi) e ilConsorzio Nazionale Apicoltori Italiani (Conapi) indicono la prima edizione del Concorso Premio per la migliore vignetta dedicata alla tematica della sopravvivenza delle api e degli insetti impollinatori denominato: "Le Api per un'agricoltura durevole".
Il concorso ha il patrocinio di Slow Food Italia.
Per info sui requisiti e le modalità di partecipazione: scarica il bando   

Il concorso mira a sensibilizzare la cittadinanza e i giovani sui temi dell'ambiente con particolare riferimento alla sopravvivenza degli insetti, al mantenimento degli equilibri naturali e alla promozione di un'agricoltura sostenibile, attraverso la produzione e circolazione di elaborati grafici immediati e umoristici, quali le vignette. 
I vignettisti sono quindi chiamati a riflettere e far riflettere sulle tematiche dell'apicoltura e della salvaguardia dell'ambiente, con l'auspicio che questa prima edizione del concorso possa diventare un tradizionale appuntamento di stimolo per i cittadini italiani ed europei a seguire e partecipare, anche con lo strumento dell'umorismo, a un diverso confronto civile e impegno per un'agricoltura davvero compatibile e durevole. 
L'invito a presentare candidature per l'edizione 2013 del Concorso:
* si apre il 15 giugno 2013
* e termina il 15 agosto 2013
Per info sui requisiti e le modalità di partecipazione: scarica il bando
per info sulla tematica da rappresentare in forma grafica: scarica la memoria
Per ulteriori informazioni, contattare Marianna Dallai (Arpat):
info@arpat.info // 055 - 6533039
dal martedì' al venerdì -  dalle 14:30 alle 18:30
Aiutaci a diffondere l'iniziativa, fai girare la locandina!


martedì 4 giugno 2013

Candele con cera d'api



La cera d'api è un prodotto dell'apicoltura. E' fabbricata dalle api operaie a partire dall’undicesimo giorno di vita, quando vengono sostituite nel compito di nutrire la covata da api più giovani. Le api addette alla produzione di cera svolgeranno questo nuovo compito per circa una decina di giorni, per poi dedicarsi nell’ultima fase della loro breve vita a bottinare il nettare, il polline e la propoli, secondo il periodo dell’anno, in un lavoro che le vedrà sempre partecipi in una società ideale, dove l’unione fa la forza e assicura la sopravvivenza della comunità. La cera è la secrezione delle ghiandole ciripare, che si trovano tra gli anelli dell’addome, ed è il risultato di una trasformazione chimica del nettare. La costruzione di un favo è un’attività sociale alla quale partecipano centinaia di api operaie: aggrappate le une alle altre le api formano delle catene di lavoro e con straordinaria destrezza costruiscono gli alveoli esagonali con incredibile precisione. L’esagono è la forma geometrica perfetta, che permette di sfruttare al meglio lo spazio disponibile, consentendo di costruire il maggior numero di cellette con il massimo risparmio di cera, circa 850 alveoli ogni decimetro quadrato di favo. Anche il risparmio di cera è importante, perché la sua produzione richiede notevoli risorse, tenuto conto che per produrre un kg di cera le api devono consumare dieci kg di miele. 


La maggior parte delle candele in commercio, sono realizzate con la paraffina, che è un derivato del petrolio. Da uno studio presentato al meeting annuale dell'American Chemical Society, risulta che le sostanze liberate dalla paraffina (acetone, benzene, bisolfuro di carbonio, ossido di carbonio, clorobenzene, formaldeide, fenolo, toluene, xilene, ecc) risultano cancerogene per l'uomo e addirittura responsabili di alcune forme di allergie e malattie respiratorie.
Dallo stesso studio invece emerge che le candele in pura cera d'api non sono inquinanti. Le candele di cera d'api sono superiori rispetto a quelle di paraffina, perché purificano l'aria e inoltre producono una luce molto più intensa, con poco tremolio. E' aromatica e ha il profumo dolce del miele; non gocciola e non produce né fuliggine e né fumo.