giovedì 3 ottobre 2013

Pesticidi: guerra aperta tra apicoltori e produttori di arance in Florida

E' guerra aperta tra i produttori di arance e gli apicoltori in Florida. Il problema riguarda l'impiego massiccio di pesticidi da parte dei coltivatori di agrumi, che si trovano ad affrontare una grave epidemia tra i frutteti. Salvare le arance o le api?
Dal punto di vista del profitto, preservare gli alberi da frutto apparirebbe più conveniente. La coltivazione di arance rappresenta uno dei settori più produttivi in Florida. I frutti vengono impiegati per la produzione di succhi e bevande da commercializzare negli Stati Uniti e all'estero. L'apicoltura rappresenta invece uno dei comparti economici minori.
La vicenda aveva avuto inizio con le accuse rivolte dagli apicoltori a Ben Hill Griffin Inc, una delle maggiori aziende produttrici di arance della Florida, che avrebbe utilizzato i pesticidi in quantità eccessive e con una frequenza spropositata, senza tenere conto delle istruzioni riportate in etichetta. Ciò ha provocato la morte di milioni di api, suscitando le proteste degli apicoltori e provocando danni incalcolabili sia per l'ambiente che per l'agricoltura, che dipende fortemente dalla presenza delle stesse api e di altri insetti impollinatori.
Ora il problema si è esteso alla maggior parte dei produttori di arance presenti in Florida. Le piante di agrumi sarebbero sempre più colpite da una devastante infezione batterica, provocata e trasmessa da un insetto noto come Diaphorina citri. Il parassita produce una tossina che impedisce ai frutti di maturare, deformandoli e rendendoli inutilizzabili.

Non stupisce che una malattia epidemica abbia colpito alberi da frutto coltivati secondo metodi intensivi. Si tratta di un'evenienza piuttosto comune, che potrebbe essere arginata attraverso tecniche di coltivazione più sostenibili. Gli apicoltori lo sanno bene e ora si sentono minacciati dall'impiego smodato di pesticidi per la difesa degli aranceti. Lo sterminio delle api prosegue.
La moria degli insetti è purtroppo favorita dalla necessità per gli apicoltori di disporre gli alveari nelle vicinanze delle coltivazioni di agrumi, in modo da ottenere un miele aromatico molto richiesto sul mercato. Ciò porta le api a dirigersi proprio verso gli alberi su cui gli insetticidi vengono applicati. Secondo gli apicoltori, anche liberando le api verso i campi coltivati, il rischio di morte a causa dei pesticidi continuerebbe, per via della circolazione nell'aria dei pollini provenienti dagli alberi di agrumi.
Il problema non sembra dunque di facile soluzione. Si ritiene che l'epidemia abbia già colpito il 75% degli alberi di agrumi. Le conseguenze del morbo possono essere mortali per le piante. Adam Putman, tra i commissari di Florida Agriculture, si trova ora al lavoro per individuare una strategia che possa proteggere sia le api che le coltivazioni di agrumi. Egli stesso è però un produttore di arance. La speranza è dunque che la sua decisione finale non risulti di parte.
Articolo di Marta Albè                                                                                                                       
Fonte: www.greenbiz.it         

martedì 24 settembre 2013

SAPONE AL MIELE & CERA D'API - METODO A FREDDO



domenica 18 agosto 2013

Come costruire trappola per calabroni



La cattura degli insetti, predatori delle api, come i calabroni, vespe ecc., può avvenire sia chimicamente tramite i ferormoni o attraverso trappole. La lotta deve essere condotta non tanto in estate o in autunno, ma in primavera, quando le regine che hanno superato l'inverno si accingono a  fondare nuove famiglie.

Come si costruisce la trappola
L’elemento indispensabile è una bottiglia di plastica vuota riciclata, della capacità di 1500 cl. sì divide la bottiglia in due parti, tagliandola proprio dove la bottiglia incomincia a rastremarsi verso l’alto per formare il collo.
Dalla divisione della bottiglia si ottiengono due pezzi, uno inferiore a forma di cilindro, che serve come contenitore della sostanza attraente e uno superiore a forma d’imbuto che ha la funzione di entrata, la parte superiore si capovolge e s’inserisce nel cilindro fino a far combaciare i due tagli della bottiglia e si fissa sul cilindro mediante punti per cucitrici zenith 548 e 590. Poi sulla circonferenza tagliata si fanno due buchi diametralmente opposti e s’inserisce un filo di ferro che avrà la funzione di manico per appendere la trappola all’albero. A questo punto, la trappola è pronta, manca solo l’esca.

L’esca
L’esca ottimale è la birra, per quanto mi ha dimostrato la mia esperienza, gli aromi dovuti alla presenza del malto e di altri odori secondari dovuti alla fermentazione e alla maturazione di altri ingredienti, mettano a dura prova persino gli insetti più reticenti. La quantità da inserire dentro la bottiglia varia dai 300 ± 400 cl. e conviene cambiarla ogni settimana perché si ha l’affievolazione dei vapori che attirano gli insetti predatori e non gli insetti utili, oppure una miscela con acqua, zucchero e aceto in proporzioni (100g H2o, 100gr zucchero, 20gr di aceto) anche se altri apicoltori consigliano, per catturare calabroni e vespe che sono carnivori, di inserire nelle trappole il pesce avariato.

L’installazione
La trappola deve essere appesa al lato sud-est degli alberi a un’altezza di circa 2 metri da terra, dove esiste un ampio spazio di fronte alla trappola. Quando s’incominciano a notare intorno all’apiario qualche calabrone o vespa. A secondo del grado d’infestazione s’installa all’incirca una ogni 500 mq. Se non vi sono catture, la causa deve ricercarsi nelle basse temperature durante la permanenza delle trappole, la mancanza completamente d’insetti predatori o la posizione delle trappole.

Pregi
I pregi di questa trappola costruita artigianalmente rispetto ad altre trappole viste in commercio sono :
• costo zero;
• è riciclata solo una bottiglia di plastica;
• la cattura non avviene solo ed esclusivamente per invischiamento dell’insetto nocivo nell’esca, o per avvelenamento, ma anche per intrappolamento a seguito della conformazione a imbuto che assume la trappola dopo averla costruita.
L’’insetto anche se non resta invischiato nell’esca non potrà mai più uscire.

lunedì 17 giugno 2013

1° Concorso di vignette "Le Api per un'agricoltura durevole"

L'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi), l'Associazione Apicoltori Professionisti Italiani (Aapi) e ilConsorzio Nazionale Apicoltori Italiani (Conapi) indicono la prima edizione del Concorso Premio per la migliore vignetta dedicata alla tematica della sopravvivenza delle api e degli insetti impollinatori denominato: "Le Api per un'agricoltura durevole".
Il concorso ha il patrocinio di Slow Food Italia.
Per info sui requisiti e le modalità di partecipazione: scarica il bando   

Il concorso mira a sensibilizzare la cittadinanza e i giovani sui temi dell'ambiente con particolare riferimento alla sopravvivenza degli insetti, al mantenimento degli equilibri naturali e alla promozione di un'agricoltura sostenibile, attraverso la produzione e circolazione di elaborati grafici immediati e umoristici, quali le vignette. 
I vignettisti sono quindi chiamati a riflettere e far riflettere sulle tematiche dell'apicoltura e della salvaguardia dell'ambiente, con l'auspicio che questa prima edizione del concorso possa diventare un tradizionale appuntamento di stimolo per i cittadini italiani ed europei a seguire e partecipare, anche con lo strumento dell'umorismo, a un diverso confronto civile e impegno per un'agricoltura davvero compatibile e durevole. 
L'invito a presentare candidature per l'edizione 2013 del Concorso:
* si apre il 15 giugno 2013
* e termina il 15 agosto 2013
Per info sui requisiti e le modalità di partecipazione: scarica il bando
per info sulla tematica da rappresentare in forma grafica: scarica la memoria
Per ulteriori informazioni, contattare Marianna Dallai (Arpat):
info@arpat.info // 055 - 6533039
dal martedì' al venerdì -  dalle 14:30 alle 18:30
Aiutaci a diffondere l'iniziativa, fai girare la locandina!


martedì 4 giugno 2013

Candele con cera d'api



La cera d'api è un prodotto dell'apicoltura. E' fabbricata dalle api operaie a partire dall’undicesimo giorno di vita, quando vengono sostituite nel compito di nutrire la covata da api più giovani. Le api addette alla produzione di cera svolgeranno questo nuovo compito per circa una decina di giorni, per poi dedicarsi nell’ultima fase della loro breve vita a bottinare il nettare, il polline e la propoli, secondo il periodo dell’anno, in un lavoro che le vedrà sempre partecipi in una società ideale, dove l’unione fa la forza e assicura la sopravvivenza della comunità. La cera è la secrezione delle ghiandole ciripare, che si trovano tra gli anelli dell’addome, ed è il risultato di una trasformazione chimica del nettare. La costruzione di un favo è un’attività sociale alla quale partecipano centinaia di api operaie: aggrappate le une alle altre le api formano delle catene di lavoro e con straordinaria destrezza costruiscono gli alveoli esagonali con incredibile precisione. L’esagono è la forma geometrica perfetta, che permette di sfruttare al meglio lo spazio disponibile, consentendo di costruire il maggior numero di cellette con il massimo risparmio di cera, circa 850 alveoli ogni decimetro quadrato di favo. Anche il risparmio di cera è importante, perché la sua produzione richiede notevoli risorse, tenuto conto che per produrre un kg di cera le api devono consumare dieci kg di miele. 


La maggior parte delle candele in commercio, sono realizzate con la paraffina, che è un derivato del petrolio. Da uno studio presentato al meeting annuale dell'American Chemical Society, risulta che le sostanze liberate dalla paraffina (acetone, benzene, bisolfuro di carbonio, ossido di carbonio, clorobenzene, formaldeide, fenolo, toluene, xilene, ecc) risultano cancerogene per l'uomo e addirittura responsabili di alcune forme di allergie e malattie respiratorie.
Dallo stesso studio invece emerge che le candele in pura cera d'api non sono inquinanti. Le candele di cera d'api sono superiori rispetto a quelle di paraffina, perché purificano l'aria e inoltre producono una luce molto più intensa, con poco tremolio. E' aromatica e ha il profumo dolce del miele; non gocciola e non produce né fuliggine e né fumo.

venerdì 31 maggio 2013

Il polline è contaminato? Le api lo sigillano, ma non basta.

Non solo questi animali sono sempre più in pericolo a causa dell’uomo, ma è sorprendente vedere come cerchino di adoperarsi per porre rimedio ai disatri umani.
Secondo alcuni scienziati le api sono arrivate a sigillare il polline quando troppo carico di elementi estranei e/o dannosi alla colonia come i pesticidi.
Fotografia: Journal of Pathology
In questa foto gli scienziati mostrano un favo di una colonia di api che presenta delle normali celle contenenti polline (contenuto colorato) e altre celle che presentano una sorta di coperchio, botola, tappo completamente sigillato
Le api stanno prendendo misure di emergenza per proteggere i loro alveari dai pesticidi, questo è un esempio straordinario di come questi piccoli esseri cerchino di proteggersi dall’uomo e dai suoi disastri.
Gli scienziati hanno trovato numerosi esempi di questo fenomeno: api che sigillano le celle dell’alveare piene di polline (contaminato) per metterlo fuori uso, e proteggere il resto dell’alveare dal loro contenuto. Il polline conservato in celle sigillate è stato esaminato ed al suo interno l’amara scoperta: livelli notevolmente più elevati di pesticidi e altre sostanze chimiche potenzialmente dannose rispetto al polline conservato in celle vicine, che viene utilizzato per nutrire crescenti giovani api e che viene utilizzato per la produzione della cera.
Le api incredibilmente riescono a percepire che qualcosa non va nel contenuto del polline e lo incapsulano (cit. Jeff Pettis, entomologo del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. “Le api non sigillano normalmente il polline”).

Purtroppo tutti questi sforzi da parte delle api come ultima spiaggia per salvarsi “dall’ingegno umano” sembra non avere successo. La carica di pesticidi comunque presente in queste celle è talmente elevato che comunque prima o poi la colonia muore anche per una serie di concause.

Si tratta di un meccanismo di difesa che non è riuscito, meccanismo di difesa che le api hanno creato come ultima ed estrema possibilità per salvarsi (ed è un comportamento straordinario se pensiamo che le capacità di adattamento ed evolutive di un animale impiegano molto tempo per formarsi e perfezionarsi).

Le api negli ultimi anni anche a causa della globalizzazione devono vedersela con diversi problemi (clima sempre più diverso dovuto al surriscaldamento, varie malattie, pesticidi, inquinamento, elettromagnetismo, parassiti esotici, virosi, peste americana, peste europea, nosema…). Il più grave come sanno tutti gli esperti del settore è un temibile parassita, un acaro più piccolo di una normale pulce, la varroa destructor, che non sarebbe un vero problema per l’ape se non fosse che questo parassita trasmette nell’emolinfa delle api una quantità indefinita di virus; ecco perchè gli sciami selvatici sono pressoché spariti.

Gli apicoltori sono soli, inermi, praticamente in balia di loro stessi nella completa ignoranza dell’umanità che guarda solo all’oggi senza pensare al futuro.

Nei sommergibili, come si vede in alcuni film, si utilizzava un piccolo canarino in gabbietta per scoprire eventuali fughe radioattive. La morte del canarino era un campanello d’allarme grave che poteva permettere all’equipaggio di salvarsi, anche se era già troppo tardi.

Il campanello d’allarme del nostro mondo sono le api e molti insetti. Dove ci sono le api c’è vita, ma le api stanno morendo e forse non gliene frega niente a nessuno; in fondo è solo un antipatico insetto che punge e che serve a fare miele…?

Il declino delle popolazioni di api è diventato una preoccupazione crescente negli ultimi anni: sintomo da collasso dell’alveare “Colony Collapse Disorder”, il nome dato alla morte inspiegabile di colonie di api, sta colpendo gli alveari in tutto il mondo, prima nelle Americhe, ora ovunque.

Gli scienziati dicono che le ragioni sono molte: si va dai pesticidi agricoli a parassiti e malattie/virosi delle api, inquinamento e l’agricoltura intensiva, che riduce l’habitat delle api e si sostituisce alle fonti alimentari.

La globalizzazione può anche essere un fattore, essa diffonde malattie e problemi per le api in tutto il mondo (vedi ultimo caso delle vespa asiatica arrivata dalla Cina).

La perdita di impollinatori potrebbe avere effetti gravi per l’agricoltura, gli scienziati ci hanno messo in guardia da qualche anno; farfalle ne vediamo ancora in giro nei campi?

Il fenomeno del polline “tombato” è stato notato la prima volta in un documento scientifico del 2009, il problema è che da allora i casi si sono moltiplicati esponenzialmente e da allora gli scienziati hanno riscontrato tale comportamento più frequentemente, con gli stessi risultati, ovvero il collasso delle colonie in seguito a questo tentativo disperato.

A questo punto merita la presenza di una frase e di un pensiero di qualcuno che già molti anni fa percepiva il problema.

Oggi pare che il problema persista e l’ignoranza con esso.

“If the bee disappears from the surface of the earth, man would have no more than four years to live.” A. Einstein

giovedì 30 maggio 2013

Vespa carnivora velutina minaccia le api

La vespa carnivora velutina arrivata dalla Cina è un killer naturale delle api da miele europee. Dopo aver “invaso” la Francia nel 2005, la vespa carnivora ora minaccia gli apicoltori di Loano in Liguria. La vespa, detta anche calabrone asiatico, mangia le api nostrane insediandosi negli alveari. Il periodo più a rischio per le api è tra giugno e settembre, quando le vespe carnivore si appostano al di fuori degli alveari attendendo le proprie prede.
Non è la prima volta che l’arrivo di una specie alloctona, cioè tipica di una differente località geografica, scombina gli equilibri dell’ecosistema locale. La vespa velutina nigrithoraxis, questo il nome scientifico, è caratterizzata da un corpo scuro con strisce gialle sull’addome e viene dalla provincia cinese dello Yunnan.
La vespa carnivora attacca le api da miele europee, insetti che sono responsabili dell’impollinazione dell’84% delle specie di piante e dunque del 76% della produzione alimentare in Europa.
Piero Genovesi dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, spiegava lo scorso febbraio a Repubblica:
“La vespa velutina nigrithoraxis è stata ufficialmente definita come residente in Francia nel 2005. Poi è arrivata in Spagna ed è pronta a varcare anche il confine con l’Italia”.
Genovesi spiegava già da tempo i pericoli legati all’invasione di questi insetti che si avvicinavano sempre più all’Italia:
“I vari Paesi Ue saranno chiamati a creare un meccanismo di coordinamento, che farà riferimento a servizi già esistenti, come servizi fitosanitari e servizi regionali, come le Arpa. Purtroppo però ad oggi non c’è ancora un quadro chiaro di ruoli e di competenze”.
Da tempo insomma si era a conoscenza del rischio, ma ora che le vespe carnivore sono arrivate a Loano, in provincia di Savona. Il primo avvistamento di maschio di vespa velutina fu avvistato nella città lo scorso novembre. Stefano Demichelis, Aulo Manino e Marco Porporato, ricercatori del dipartimento Disafa dell’Università di Torino, hanno spiegato al Secolo XIX i rischi di questa “colonizzazione”:
“Questa vespa può diventare una minaccia per l’apicoltura. La sua presenza va attentamente monitorata, anche a livello aziendale, e prontamente combattuta per evitare pesanti ricadute. Invitiamo gli allevatori che osservino uno spopolamento negli alveari a valutare la possibilità che sia causato dagli attacchi di questa vespa, perché è possibile che il nido sia presente entro un raggio di 300-500 metri, spesso nascosto nel fogliame. Per qualsiasi segnalazione o richiesta di chiarimento chiamateci allo 011.6708584″.

domenica 19 maggio 2013

Ces pollens qui nous soignent - Patrice Percie du Sert




Il polline rappresenta una moltitudine di corpuscoli microscopici contenuti nel­l'antera del fiore e costituenti gli elementi fecondanti maschili di questo.


Gli apicoltori conoscono empiricamente, già da molto tempo, l'importanza del pol­line nella vita dell'alveare avendo osservato che le famiglie di api più vigorose erano quelle che avevano fatto delle provviste notevoli di polline già della primavera.

D'altronde, si era constatato che le larve di api avevano una crescita assoluta­mente eccezionale nei primi 5 giorni di vita, con un accrescimento da 1000 a 2000 volte del loro peso di partenza, secondo che si trattasse dl una larva operaia o di una larva reale, ove questa larve ricevano un nutrimento prodotto, indirettamente o direttamente, che ha origine dal polline e dal miele.

Di forma sferica o ovoidale più o meno deformata, un grano di polline misura da 2,5 e 220 micron (millesimi di millimetro) secondo le specie di fiori che lo producono, con una taglia che oscilla più frequentemente tra i 20 e i 40 micron. Tanti fiori differenti, altrettanti pollini differenti.


COMPOSIZIONE DEL POLLINE

  

Il polline contiene:

una certa percentuale d'acqua, più o meno importante secondo che sia fresco o seccato per il consumo.

Bisogna segnalare che seccare il polline richiede un'attrezzatura specializzata e molte precauzioni nello svolgimento dell'operazione, al fine di non distruggere gli elementi costitutivi attivi, sovente fragili, e di conservare a questi elementi la totale integrità della loro proprietà.

Una grande quantità di protidi (sostanza azotate), la metà dei quali sotto forma di aminoacidi

e cioè:


  • Acido glutammico

  • Arginina

  • Cisteine

  • Istidina

  • Isoleucina

  • Leucina

  • Lisina

  • Metionina

  • Fenilalanina

  • Triptofano

  • Valina


Si constata che questa lista contiene tutti gli aminoacidi indispensabili alla vita, ossia tutto ciò che l'organismo è incapace di sintetizzare da solo e che bisogna apportare completamente nell'alimentazione quotidiana.

Una grande quantità di glucidi (zuccheri)

Una piccola quantità di lipidi

Una vasta campionatura di sostanze minerali e oligominerali

tra i quali:


  • Potassio

  • Zolfo

  • Magnesio

  • Manganese

  • Calcio

  • Rame

  • Fosforo

  • Ferro

  • Silicio

  • Cloro


E ancora come per gli aminoacidi visti prima, ciascuna di queste sostanze ha un ruolo capitale e sovente indispensabile nei numerosi metabolismi cellulari.

Un grande numero di vitamine

tra le più importanti da ricordarsi:

               
  • B1           o Tiamina

  • B2           o Riboflavina

  • B3           o Vitamina PP a Nicotinamide

  • B5           o Acido pantotenico

  • B5           o Piridoxina

  • B7

  • B8           o Vitamina M o Biotina

  • B9           o Acido folico

  • C12         o Cianocobalemina

  • C             o Acido ascorbico

  • D

  

E' inutile ricordare il ruolo essenziale svolto dalle vitamine, ed in particolare da quelle contenute in questo elenco, nello sviluppo armonioso a nel mantenimen­to in buon equilibrio dell'organismo umano.

un certo numero di enzimi o fermenti, che servono da catalizzatori in numero­si processi chimici organici: fosfatasi, amilasi, invertasi.

Da notare che un immagazzinamento prolungato del polline può condurre una note­vole diminuzione di queste diastasi e che vi è dunque sempre interesse e consumare il polline il più possibile fresco.

Altri costituenti non trascurabili quali le rutine, che aumento la resisten­za capillare.

Una sostanza acceleratrice della crescita che non si trova nella stessa quan­tità in tutti I pollini, quelli che ne contengono di più sono quelli degli alberi da fruttoi dei papaveri, dei denti di leone e dei castagni.

Delle sostanza antibiotiche attive.

Numerosi pigmenti che danno il colore ad un dato polline, ma che non presenteano un interesse maggiore conosciuto sul piano metabolico.

Infine, una debole percentuale di sostanze ancore sconosciute me verosimilmen­te di enorme importanza.

Concludendo Il polline racchiude nel modo più completo tutti gli elementi più indispensabili alla vita degli organismi animali e vegetali. elementi che agiscono in armonia naturale ed in sinergia, situazione che si rivela impossibile e realizzarsi in laboratorio, anche nei processi artificiali più accurati.


PROPRIETA' DEL POLLINE


Come abbiamo visto vi sono differenze notevoli fra i pollini secondo la loro origine botanica, ne consegue che ogni polline preso isolatamente può avere dalla proprietà molto specifiche nella terapeutica umana, e su questo piano molto resta ancora da fare, di conseguenza non si può parlare che di proprietà medie, ossia le meglio conosciute e più comunemente riscontrate in rapporto con un Polline me­dio, ossia un polline che riunisce una varietà, la più vasta possibile, di specie floreali.

In questo quadro, Il polline è un alimento molto ricco di numerosi elementi indispensabili alla vita.

Questa ricchezza:


  • apporta all'organismo ciò che gli può mancare

  • ristabilisce il buon andamento di molte funzioni divenute insufficienti armonizza numerosi metabolismi indeboliti

  • stimola e aumenta globalmente l'energia vitale in un quadro fisiologico

  • dona al polline proprietà che trovano numerose indicazioni nel mantenimento dal­la salute .

  • sia per mantenerlo e migliorarlo

  • sia per ritrovarla parzialmente o totalmente


Queste proprietà possono essenzialmente riassumersi nella seguenti qualità:


  • il polline è un tonificante e stimolante generatore di benessere

  • il polline è un riequilibrante funzionale che agisce in maniera naturale ad armoniosa

  • il polline è un disintossicante generale di tutto l'organismo nel quadro di un'azione fisiologica.

  

INDICAZIONI DEL POLLINE



A) Sull'uomo che sta bene, il polline sarà preso allo scopo:
  • di lenire eventuali avitaminosi, sali minerali, aminoacidi ecc. dall'alimen­tazione in periodo normale ed in occasione di periodi fisiologici particola­ri come la gravidanza, l'allattamento, ecc.

  • di ottenere un miglior rendimento fisico e intellettuale nel quadro delle normali attività.

  • di rinforzare il terreno nella lotta contro le aggressioni esterne, segnalando i suoi notevoli effetti preventivi nel quadro dalle malattie d'origine virale e molto particolarmente contro la influenza stagionali.

  • di prevenire i disturbi metabolici interni che generano disturbi o malattie a breve o lungo termine.

    B) Sull'uomo malato, secondo l'eziologia e la gravità delle malattie in causa il polline potrà essere preso solo o associato ad altre terapie indispensabili nelle sindromi seguenti:

1) INDICAZIONI GENERALI


  • astenie o stati di stanchezza, a tutti i gradi, agendo sia sulla sfera fisica che psichica

  • astenie nel corso di malattia

  • convalescenza

  • surmenage

  • esaurimenti fisici

  • astenie dl vecchiaia

  • astenie nevrotiche o nevrastenia

  • anoressie  o perdita dell'appetito di origine essenzialmente fisiologica o mentale

  • dimagrimento e stati di magrezza sotto tutto le loro forme, e molto particolarmente su bambini sofferenti di denutrizione dava l’effetto è spettacolare

stati carenzali diversi e loro conseguenze:


  • rachitismo

  • ritardi di crescita

  • cattiva dentizione

  • ecc.

  •  tipi costituzionalmente deficitarii

  • senescenza o invecchiamento precoce o anormalmente esagerato

2) INDICAZIONI PARTICOLARI


Sfera digestiva:

  • anoressia per stimolare la funzione gastrica

  • stitichezze sotto tutta le sue forma, dove il polline da risultati in­comparabili e permette di abolire di colpo l'uso di lassativi sempre irritanti e nocivi per l'intestino

  • coliti diverse

  • diarre croniche anche se può sembrare paradossale di primo acchito per il fatto dalla sue maggior indicazione nel trattamento della stitichezza, ma facilmente comprensibile quando si conoscono i meccanismi che generano questi disturbi intestinali e che sarebbero troppo lunghi da sviluppare qui.

  • alcolismo

  • infezioni intestinali croniche  sovente generatrici di colibacillosi.

Si può quindi considerare il polline come un vero regolatore delle funzione intestinale e ciò è importante per la salute.


Sfera cardiovascolare e sanguinea:

  • arteriosclerosi e le sue conseguenze come l'ipertensione arteriosa, che sarà sovente influenzata favorevolmente.

  • fragilità vascolare in generale capillare in particolare.

  • anemie semplici.


    Sfera genito-urinaria:

  • colibacillosi per la sua frequente relazione con le infezioni intestinali sulla quali il polline è attivo

  • prostatismo col suo codazzo di disturbi sgradevoli e di complicazioni il polline dà risultati che meritano attenzione come un effetto decongestionan­te antiflogistico e livello della prostata, effetti confermati clinicamente da lavori recenti

  • impotenza e astenia sessuale


    Sfera neuro-psichica:

  • nevrastenia, stato nel quale la fatica nevrotica è predominante

  • stati depressivi, riconducibili a un cattivo stato psichico

  • nervosismo

  • insonnia

  • disturbi della memoria


    Sfera osteo-articolare

  • artrosi, o reumatismi cronici i cui sgradevoli sintomi sono spesso allegge­riti

  • Sfera dermatologica

  • nelle fragilità cutanee

  • alcune malattie della pelle ne traggono beneficio

  • caduta dei capelli, viene limitate e a volte anche franata


    Sfera visiva:

  • vista affaticata

  • disturbi della visibilità crepuscolare


    Sfere metabolica:

  • stati di dimagrimento e denutrizione senza eziologia precisa

  • alcuni stati diabetici saranno favorevolmente influenzati dal polline


PRESENTAZIONE - MODO D'IMPIEGO - POSOLOGIA



 PRESENTAZIONE

Il polline si presenta più soventemente sotto forme di palline di vari colori con una predominanza di giallo e marrone chiaro. Più vi sono colori differenti e più i fiori sono rappresentati, ed è raccomandato nello stato at­tuale di conoscenza di prendere un polline misto, ossia contenente il massimo numero di specie floreali e dunque la più grande varietà di tinte possibile, al fine di ingerire questo "Polline medio” corrispondente alla compo­sizione, alle proprietà, alle indicazioni e controindicazioni menzionate in questo lavoro.

Sotto questa forma, è interamente naturale, non avendo subito nessuna preparazione, se non l'essiccazione, indispensabile per una buona con­servazione, e la pulitura che evita al consumatore di trovare piccoli resi­dui vegetali o altre cose che non mancano mai di accompagnare la raccolta.

Il Polline ha un gusto differente secondo le sue origini botaniche, ma in generale questo gusto si avvicina e quello della paglia di grano e del fieno, e ciò non piace a tutti, così esistono numerosi modi per prepararlo e consumarlo.

I differenti modi di preparazione e consumo permettono di attenuare e modi­ficarne il sapore secondo il gusto di ciascuno.

Consumo sotto forma di palline

  • Masticando accuratamente le palline così come si presentano e inghiottire con l'aiuto di una bevanda qualsiasi.

  • Mescolando la palline con del miele, della marmellata, dello yogurt e mangiando questa preparazione.

  • Facendo sciogliere le palline in un bicchiere di acqua o latte, di preferenza (evitando il caffè e i1 the, che sembra siano contrari all'attività ottimale del polline), dolcificando con miele o zucchero e bevendo quasta preparazione.

    Consumo sotto forma polverizzata

  • Questa forma è ottenuta passando le palline al macina caffè elettrico, giu­sto il tempo necessario alla polverizzazione (macinare tutto il contenuto di un barattolo in una sola volta e rimettere la polvere così ottenuta nel suo recipiente d'origine).

  

I precedenti metodi di consumo possono essere benissimo utilizzati ma la tattica che abbiamo messo e punto sembra essere la più rapida, efficace e saporita, eccola:

prendere la quantità di polline polverizzato necessario con un cucchiaio e versarla in un bicchiere vuoto aggiungere un po’ d'acqua e mescolare con l'aiuto del cucchiaio per ottenere una pasta semiliquida,aggiungere allora dell'acqua par riempire il bicchiere ed eseguire la diluizione che si effet­tua allora facilmente. Prendere un cucchiaino di miele, che si farà sciogliere in questa preparazione continuando e mescolare, e berlo in questa forma.

  

N0TA


Per nessun motivo si deve cuocere il polline, questo avrebbe l'effetto di distruggere la maggior parte dei suoi principi attivi, si può tuttavia, sotto forme di palline o polverizzato, aggiungere un liquido od un alimento tie­pido.

Il polline può essere consumato secondo il gusto di ciascuno e la tolleranza individuale:


  • in una o più volte

  • durante o fuori pasto.



CONTROINDICAZIONI


L'obesità e la pinguedine non sono controindicazioni, perché se il polline fa ingrassare le persone magre o denutrite, non fa aumentare di peso le persone che non ne han­no bisogno, al contrario, favorendo numerosi metabolismi, ha un'azione favorevole nelle cure dimagranti e nei trattamenti della cellulite, dove è stato constatato che i risultati che si potevano avere erano ottenuti più rapidamente ed in condizioni migliori dalle persone che lo prendevano regolarmente.

Il polline può essere preso nel corso delle gravidanza senza alcun inconveniente, al contrario apporterà gli elementi necessari all'alimentazione se questa sarà deficiente, e regolarizzerà le funzioni intestinali sovente turbate in questo periodo.


Il Polline presenta tutte le qualità richieste per entrare nella lista delle terapie naturali, In effetti:

è un prodotto Interamente naturale e raccolto naturalmente


  • è un prodotto Interamente naturale e raccolto naturalmente

  • è privo di qualsiasi tossicità

  •  non ha controindicazioni

  • non ha alcuna incompatibilità e può essere associato senza restrizioni ad altre terapie

  • è facile da prendere e si integra senza difficoltà nell’ alimentazione giornalie­ra

  • può essere preso e tutte le età secondo una posologia molto elastica e di facile adattamento.

  • rinforza le difese dell'organismo e lo mette al riparo da qualsiasi aggressione

  • migliora lo stato generale e il potenziale di energia vitale, miglioramento che è sorgente di benessere e sanità

  • riequilibra numerose turbe metaboliche latenti o manifeste che sono all'origine dl molte gravi malattie

  • attenua e sopprime sovente numerosi disturbi patologici, alcuni dai quali tutt'altro che trascurabili

  • è meravigliosamente tollerato e non da alcun disturbo secondario

  • infine, e questo ha la sua importanza, il suo prezzo è molto ragionevole