martedì 5 marzo 2013

Colonie di api selvatiche per salvare l’apicoltura?


BERNA -  In Svizzera, le api selvatiche mellifere sono praticamente estinte. Quando uno dei pochi sciami esistenti è scoperto, o viene catturato o eliminato. Questo perché gli apicoltori temono che le api selvatiche possano contribuire alla diffusione di malattie e così accellerare ancora maggiormente le perdite dovute all’acaro varroa. Ora, FreeTheBees, un’associazione impegnata politicamente, intende invertire questa tendenza. A tale fine, l’associazione vuole inselvatichire delle colonie di api di allevamento. FreeTheBees spera che così, grazie alla selezione naturale, si sviluppino dei ceppi di api in grado di resistere all’acaro varroa e di conviverci anche se sono in suo contatto.
Secondo André Wermelinger, presidente dell’associazione, ogni inverno muoiono sempre più sciami di api perché da una parte le api sono sfruttate maggiormente e, dall’altra, perché le sostanze chimiche usate contro gli insetti nell’agricoltura indeboliscono gli sciami ed eliminano fino alla totalità delle larve.
Pro Natura accoglie con simpatia le idee di FreeTheBees. La Confederazione e le associazioni di apicoltori, invece, respingono l’integrazione delle api operaie nella natura. Hans-Ulrich Thomas, coautore del libro per apicoltori “Der schweizerische Bienenvater”, spiega che in altri paesi sono già stati fatti tentativi di questo genere. Eppure, non hanno portato «a risultati utili». «Gli sciami che sopravvivono sono più piccoli e aggressivi». Per Wermelinger è quello che ci vuole. «Abbiamo bisogno di razze di api adattate localmente. Le colonie di api naturali non hanno problemi con l’acaro varroa».
Per maggiori informazioni visitare il sito: www.freethebees.ch/

fonte: www.tio.ch


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